Un nuovo corpo  

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Il clangore del metallo sulla pietra echeggiò per alcuni istanti nei sotterranei del Parlamento, quando finalmente Cromwell riuscì di nuovo a sedersi. La mano raggiunse la sfera al centro del petto, e vi si avvolse sopra.
Subito, Victoria Proudhorne l’afferrò con le sue. “No, mio signore. Non la tolga, se non vuole tornare nella polvere da cui è emerso.”
“Non mi sono mai sentito così… spossato, Victoria. Stanco. Questo corpo,” disse, scuotendo l’armatura metallica. “E’ pesante. E’ grave. Sento le mie energie esaurirsi sempre più, ad ogni secondo…”
Lei gli porse una seconda sfera, in tutto e per tutto identica alla prima. “Allora, mio signore, deve lasciar fare a me. E’ il medico che si prende cura del paziente, dopotutto.”
“Victoria…” L’ariete posò la mano metallica sulla testa della gatta, carezzandola con una delicatezza che la soriana avrebbe immaginato potesse provenire da un tale strumento.
Lei strofinò la mano sulla sfera, quindi la estrasse e con un colpo secco introdusse l’altra in rapida successione. Cromwell emise un ululato violento, che la fece indietreggiare di qualche passo, quindi tossì, contorcendosi sulla scalinata in preda agli spasmi. Pochi attimi dopo, ebbe un tremito e si risollevò, il fiato grosso, l’occhio spalancato. “Cosa…”
“Mio Lord, mi perdoni,” disse la gatta, inginocchiandosi presso di lui. “Non ho ancora avuto il tempo di rifinire il processo di raffinamento della sfera che l’anima,” fece, la voce rotta. “Ma sarà fatto al più presto.”
“E’ stato come… come una seconda morte,” fece lui. L’avvicinò e la strinse al petto. “Victoria. I tuoi servigi mi sono preziosi più della mia vita.”
“Sono lieta di servirla, mio Lord Protettore. A questo proposito,” disse, liberandosi dalla sua presa. “Vorrei mostrarle una cosa che potrebbe esserle d’interesse.”
La gatta si rassettò l’abito, quindi corse verso il tavolo da lavoro, gettò in terra alcune delle carte che lo ingombravano e prelevò un rotolo piuttosto ingombrante. Lo svolse e lo mostrò a Cromwell, che vi rivolse l’unico occhio. “Mio signore, ho immaginato le fatiche che questo corpo le deve costare, e ho intenzione di aiutarvi ulteriormente nel liberarvi del vostro fardello,” disse, indicando sul rotolo l’immagine di un’armatura non molto diversa da quella che costituiva il corpo dei fanti che avevano paralizzato la città. “I fanti meccanici che ho curato per voi sono stati un utile, utile modello per capire come gestire certi movimenti. Questa immagine rappresenta l’evoluzione di quel concetto… applicata a voi, mio Lord Protettore.”
“E’ un progetto per… un corpo per me, Victoria?”
“Sì, mio signore,” confermò la gatta. “Un nuovo corpo. Più snello, più leggero, più agile. Sarà necessaria meno energia per muoverlo, e…”
“Non vedo nessuna nicchia per la sfera del fuoco eterno.”
“Perché la sfera sarà all’interno, mio signore,” disse la gatta. “Sul fianco ho intenzione di realizzare un incavo in cui voi stesso potrete inserire le vostre personali sfere. Ve ne saranno due, e utilizzeranno un sistema più elaborato per condurre nel vostro nuovo corpo l’energia.”
Cromwell si grattò il mento per qualche istante, in silenzio. “Un momento,” disse poi. “Un nuovo sistema più elaborato? Che significa?”
La gatta sorrise. “Mio signore, non pretenderà che io mostri a tutti i nostri segreti migliori?”