Grandi progetti per Londra  

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Cromwell guardava i suoi fanti meccanici disporsi con precisione nei punti da lui indicati nell’intera città, dall’alto del Big Ben. La metà del suo volto che ancora possedeva dei muscoli si contrasse in un sorriso bieco.
“Ben fatto, mia cara Victoria,” disse, sentendo i passi della gatta dietro di lui. “La vostra maestria nel progettare quei fanti è stata di prodigioso soccorso.” Si voltò verso di lei, mostrandole il sorriso sotto l’occhio glauco. “Siete una valida, valida alleata.” Le porse la mano meccanica. “Voglio che siate al mio fianco, mentre tutta l’Inghilterra rinascerà dalle proprie ceneri sotto il mio dominio. Giuratemi fedeltà, miss Victoria.”
La gatta fremette, gli occhi spalancati. Si inchinò, quindi si gettò ai piedi di Cromwell, baciando il metallo delle sue tibie. “Mio signore… è… un onore troppo grande per me. Non penso di meritare tanto…”
“Si alzi, Victoria. Non voglio una serva ai miei piedi,” le intimò.
“Mi perdoni, mio signore, Lord Protettore,” disse lei, alzandosi di scatto e ravviandosi i capelli. “Le giuro… con tutto il mio essere… di seguirla ovunque lei andrà. Sarò fedele alla Causa, sarò fedele a lei e all’Inghilterra intera, e farò quanto è in mio potere perché torni ad essere grande, in eterno.”
Cromwell annuì, compiaciuto. “E’ ciò che volevo sentire. Ora, mia cara, mi illustri la situazione corrente. Di quali forze disponiamo, con precisione? Chi è in grado di seguirci? Quali altri alleati possediamo, in questa città e in questa porzione di impero?”
Victoria si pose al suo fianco, indicando all’ariete lo spettacolo della rete formata dai fanti. Per le vie della città era possibile vedere aggirarsi Animali in uniforme, a coppie o piccoli gruppi. “La Regina è morta, e con lei tutto l’entourage di Palazzo. Il vecchio regno è caduto, mio signore, e ogni cosa sotto i vostri occhi ora vi appartiene a pieno diritto. Le nostre unità meccaniche sono comandate dal generale Waite, che è al suo servizio.”
“Dov’è, ora?”
“Il generale è proprio là, signore, Lord Protettore,” disse la gatta, indicando una figura sola alla testa di un gruppo di quattro cani dall’aspetto truce, in un’uniforme costellata di punti che brillavano al sole. Era vicina al palazzo del Parlamento, e sicuramente sarebbe giunta all’interno entro brevissimo. “E’ fedele alla Causa, signore, e l’esercito è pronto a seguirlo in ogni sua impresa. E’ un Animale molto amato dai suoi sottoposti, signore.”
“Bene. E la Royal Navy?”
“Gli ammiragli seguiranno a breve l’esempio del generale Waite, mio signore. Soprattutto quando vedranno di cosa sono in grado le nostre macchine subacquee.”
“Siete dunque riuscita a sfruttare l’energia del fuoco? Il fuoco eterno, intendo.”
“I primi prototipi hanno abbattuto tre delle più grandi navi della Marina, mio signore, prima del malfunzionamento. Ora la Sybil, la Nelson e la Untamed giacciono sul fondale della Manica, signore.”
“Benissimo,” commentò l’ariete. “Benissimo. E la Loggia dei Costruttori?”
“Pongono ancora resistenza, Lord Protettore, ma li convincerò con i nostri progetti. Gli faremo capire che hanno solo da guadagnare nel sottomettersi alla vostra potenza, mio signore.”
“Voglio che tutto sia perfetto, miss Victoria, quando lanceremo le nostre offensive contro i nemici dell’Impero. E tutto deve partire da questa città,” disse Cromwell. “Ho grandi progetti per Londra.”

This entry was posted on 7/18/2011 at 23:12 and is filed under . You can follow any responses to this entry through the comments feed .

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